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Sicurezza urbana, le richieste dei sindaci spiegate alla Camera - ANCI Toscana

17 Mag

Sicurezza urbana, le richieste dei sindaci spiegate alla Camera

Audizione di Anci in vista del nuovo ddl. "Necessari nuovi strumenti e risorse" 

“Per garantire il presidio del territorio, specie nei grandi centri urbani dove sono più diffusi i reati di tipo predatorio, bisogna rafforzare gli organici delle forze dell’ordine rendendoli adeguati alle singole realtà. Ma questo da solo non è sufficiente: è altrettanto importante lavorare sul tema della giustizia facendo in modo che ci sia certezza dei percorsi di esecuzione della pena”. Lo ha affermato l'assessore alla Sicurezza e alla Protezione Civile del Comune di Milano, rappresentando l’Anci in un’audizione davanti le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, nell’ambito dell’esame del disegno di legge del Governo in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario.
“Bisogna investire sul percorso che si sviluppa subito dopo l’arresto o la denuncia dei reati predatori”, ha spiegato l'assessore auspicando un rafforzamento sia delle risorse che degli strumenti. “Non solo più forze dell’ordine ed agenti di polizia penitenziaria, ma anche personale educativo per la gestione della pena in carcere e fuori dal carcere, così da garantire l’efficacia della pena. Se non cambiamo le persone arrestate, non riusciamo ad abbattere il tasso di recidiva, cosa che deve rappresentare il nostro obiettivo principale”.
L’assessore ha poi fatto cenno al tema dei reati commessi, specie nelle grandi aree urbane dalle persone che vivono ai margini della società, persone che sono destinatari di provvedimenti di espulsione, o vivono problematiche di salute mentale. “Non si tratta di grandi numeri, ma è necessario prevedere risorse adeguate per i Comuni ma soprattutto per le forze dell’ordine; altrimenti la loro presenza incontrollata rischia di danneggiare le politiche migratorie attuate nei confronti delle persone straniere che hanno reale necessità di essere accolte”.
Infine, il tema dei beni confiscati alla criminalità organizzata di cui si occupa il DPR 380. “Bisogna rafforzare gli strumenti a disposizione dei Comuni, soprattutto per quei beni che sono in condizione di utilizzo precario. Il fatto che non si riesca a provvedere al loro abbattimento, ad esempio, rafforza le pratiche di illegalità creando ulteriori situazioni di pericolo per la sicurezza urbana”, ha spiegato l'assessore. 

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